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Pastorizzazione nel gelato: serve davvero? Scopri errori e vantaggi

  • Immagine del redattore: Alessia D'Agosta
    Alessia D'Agosta
  • 5 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Cos’è davvero la pastorizzazione (e perché nasce)

Se lavori in gelateria o ti stai avvicinando al settore, ti sarai sicuramente chiesto se la pastorizzazione nel gelato serve ancora.


Iniziamo dalle basi. La pastorizzazione nasce grazie a Pasteur ed è, in origine, un trattamento termico per eliminare gli agenti patogeni negli alimenti, in particolare nel latte crudo, in ambito gelateria, si divide in due tipologie:

  • Alta pastorizzazione: salita a 85°C seguita da rapida discesa fino a 4-5°C.

  • Bassa pastorizzazione: mantenimento a 65°C per circa 30 minuti prima del raffreddamento.

Ma oggi che usiamo latte e panna già pastorizzati, ha ancora senso fare tutto questo processo?


In molte regioni italiane, come la Lombardia, l’uso del latte crudo è vietato, quindi il tema igienico-sanitario sembrerebbe superato, eppure, una riflessione è d’obbligo: chi ci garantisce che il trasporto e la conservazione siano stati impeccabili?

La pastorizzazione, anche oggi, è una garanzia in più, una sicurezza per te e per i tuoi clienti, ma non è questo il motivo principale per cui ti consiglio di continuare a farla.


Il motivo vero, quello concreto, è la qualità del prodotto finale.

Ingredienti come gli addensanti o il latte in polvere hanno bisogno di calore per attivarsi correttamente. 

Senza la giusta temperatura, semplicemente, non fanno il loro lavoro.

Molti addensanti iniziano ad agire intorno agli 80°C:

  • Addensano l’acqua, migliorano la texture,

  • Lavorano anche dopo la fase a caldo,

  • E diventano protagonisti durante la fase successiva: la maturazione.


Subito dopo la pastorizzazione dovrebbe avvenire la maturazione, un tempo di riposo in cui la miscela evolve.

Lasciare maturare la miscela per 6-12 ore permette, una maggiore stabilità, miglior sapore, maggiore incorporazione d’aria e una texture finale più cremosa e piacevole al palato.

Sì, è vero: nelle emergenze si può saltare, ma ogni volta che riesci a rispettare la maturazione, il risultato si sente eccome.





Alta o bassa pastorizzazione? 

Tradizionalmente si usava:

  • Alta pastorizzazione per la base bianca (senza uova),

  • Bassa pastorizzazione per la base gialla (con uova), per evitare l'effetto "frittata".

Ma oggi hai a disposizione tuorli pastorizzati, puoi usare emulsionatori, e puoi ricreare la base gialla partendo dalla bianca.


Il mio consiglio? Fai un’unica base bianca, ad alta pastorizzazione.

E se vuoi spingerti oltre, fermati a 70°C: potrai sfruttare la reazione di Pickering, una particolare emulsione che dona al gelato una cremosità eccezionale.

La pastorizzazione non è un passaggio da fare per abitudine è una scelta strategica, che incide sulla qualità del prodotto, sulla sicurezza e sull’esperienza finale del cliente.

In un mondo dove si cerca sempre di velocizzare tutto, a volte fermarsi un attimo in più può fare tutta la differenza.

Continua a seguirmi per altri approfondimenti pratici e, se sei arrivato fin qui, probabilmente sei tra quelli che hanno voglia di fare le cose fatte bene.

Ci vediamo presto.




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